Cereali
I cereali più diffusi in Italia sono frumento, riso, orzo, mais, segale, sorgo avena e triticale (un ibrido creato artificialmente). Il mais è il più utilizzato nell’alimentazione animale, rappresentando da solo il 47% delle materie prime, e l’82% della produzione nazionale è destinato a tale utilizzo. In generale, i cereali sono ricchi di amido, quindi altamente energetici, e poveri di proteine; sono anche molto digeribili, essendo poveri di fibra, e appetiti dagli animali. I cereali possono essere anche una fonte di vitamine, come la B1 e la B3 nel frumento e nell’orzo, e di pigmenti, come i carotenoidi nel mais giallo. I cereali sono somministrati agli animali direttamente o nel mangime, alimento unico, ottenuto dalla miscelazione di diversi ingredienti. Varie sono le forme di utilizzo: granella, intera o frantumata, farina, sottoprodotti della molitura e foraggio (per i ruminanti silomais). I sottoprodotti (crusca, cruschello, tritello, farinetta) hanno differenti caratteristiche: le crusche presentano discrete quantità di cellulosa grezza e modesti contenuti in amido, mentre le farinette notevoli percentuali di amido e poca cellulosa. Alcuni cereali possono subire trattamenti tecnologici (decorticatura, fioccatura, estrusione) per aumentarne la digeribilità. La scelta del cereale e della sua forma di utilizzo dipende dalla specie e dalla fase produttiva.
La crusca è un alimento d’elezione per le scrofe in gestazione perché favorisce l’eliminazione delle sostanze tossiche. I sottoprodotti della molitura sono utilizzati nell’alimentazione dei suini all’ingrasso con ridotti fabbisogni proteici. Il mais è largamente impiegato nella fase finale di allevamento, ma attenzione al contenuto di acido linoleico (acido grasso insaturo) che può conferire al grasso di deposito sottocutaneo dorsale e di copertura dei prosciutti un aspetto molle e untuoso, caratteristica indesiderata per l’industria di trasformazione.
Il mais è il cereale principale anche per l’allevamento avicolo. Ha il vantaggio di combinare al maggior valore energetico il minore contenuto in fibra grezza; inoltre è una buona fonte di acido linoleico, importante per la sintesi del tuorlo, e di pigmenti naturali (carotenoidi), responsabili della colorazione della pelle e del tuorlo.
Nei bovini, i cereali sono utilizzati nella preparazione dei concentrati come fonte energetica. Nei mangimi per conigli è presente la farina d’orzo, in percentuali variabili, per la maggiore digeribilità dell’amido. Avena, orzo, segale, mais sono una fonte energetica anche per gli ovini, benché la loro dieta sia basata soprattutto sullo sfruttamento del pascolo.
Fonte (Silvia Cerolini, Grazia Pastorali, Dipartimento di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Milano)